Leone marino sudamericano
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Eventi interessanti
Ogni anno, tra febbraio e marzo, si svolgono nella penisola di Valdès in Argentina impressionanti scene di caccia. Infatti, i piccoli leoni marini si riuniscono in nido quando le loro madri partono a cacciare in mare.
Conservazione

Come la maggior parte delle otarie, questa specie denota un dimorfismo sessuale assai marcato. I maschi sfoggiano una criniera che gli vale il nome comune « leone marino ».
Ambiente e comportamento
Questa specie è piuttosto sedentaria e poligama. L’harem è generalmente costituito da un maschio per 4-10 femmine. Il maschio arriva sulla spiaggia circa due settimane prima delle femmine. A seconda della topografia del posto difende il suo territorio in due modi diversi. Se la spiaggia presenta recessi il maschio bloccherà l’uscita delle femmine o l’ingresso dei concorrenti tramite vocalizzi, posture e battaglie. Se invece la spiaggia è costituita da una lunga striscia di terra/sabbia, la strategia del maschio consiste piuttosto a tenere le femmine lontane dall’acqua percorrendo in lungo e in largo la zona tra l’oceano e la spiaggia. Due-tre giorni dopo il loro arrivo, le femmine mettono alla luce i piccoli che hanno portato in grembo durante un anno. Sei giorni dopo il parto esse ovulano e si accoppiano nuovamente. In seguito cominciano ad alternare periodi di 1-4 giorni in mare a cacciare, con 2 giorni a terra per allattare i piccoli fino a che questi arrivano all’età di 8-10 mesi.
Predatori
Orche, squali, foche leopardo
Minacce
Dopo diversi secoli di sfruttamento da parte dell’uomo della sua pelliccia e del suo olio, la popolazione del leone marino sudamericano si è fortemente ridotta. Oggigiorno, gli abbattimenti volontari da parte dei pescatori o le prese accidentali nelle reti dei pescherecci continuano a ridurre fortemente il numero di individui, soprattutto attorno alle Isole Falkland (Malvine) dove viene praticata la pesca intensiva.